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Un cerino nel buio: le poesie di Borsetto

Un cerino acceso nel buio: un fiammifero che arde fino a consumarsi definitivamente per permettre uno spiraglio di visibilità. Breve, intenso, poi sempre più fievole.

Una metafora della vita, delle relazioni che contano ma che possono finire, di guizzi d’entusiasmo destinati a soccombere sotto i colpi diretti delle delusioni… le speranze che non collimano con la realtà, le istanze disattese, le opportunità da cogliere pur se sfuggenti…

Poco più…di niente di Alessandro Borsetto (nato e residente in provincia di Treviso), è una raccolta di versi/confessione che – come ho scritto nella Prefazione per deComporre Edizioni- aiutano come e più di una terapia. La Poesia “riabilita al riconoscersi, a superare il muro costruito tra l’Io e gli altri, il baratro che s’apre minaccioso sull’orlo del pensare e ricordare. Poesia di getto e di pensiero, insomma, Poesia di sofferenza e preghiera”.

Ma cos’è per “poco più di niente” che resta e che “non vuole morire del tutto”? E’ l’Amore che, come fiamma, divampa improvviso e quella luce che s’irradia nel tunnel della solitudine è impossibile da sforare… Eppure quei giochi di fuoco, quei guizzi che cambiano colore e che scaldano tutt’intorno, possono illuminare il tunnel, guarire, purificare, riavvicinare al “qui e adesso”.

In ricordo di quelle fiammelle che hanno consolato e “scottato”, possono essere condivise, col tempo, perchè nessuno di coloro che hanno amato vaghi più in solitario dolore…

Se il buio dovesse cominque restare, il fiammifero acceso e poi consumato ha permesso all’istante di vivere in eterno…

Come la Poesia. Sublime e sincera. Per sempre.

Alessandro Borsetto, “Poco più…di niente (save the day…little baby), deComporre Edizioni

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