l’Unione Europea (come dovrebbe essere) raccontata ai ragazzi

Ho acquistato Casa Erasmus per curiosità professionale, alla ricerca di esperienze, di emozioni, di visioni. Ogni anno impatto, qualsiasi sia il manuale scolastico, in una spiegazione dell’Unione Europea che annoia me. Figuriamoci i miei studenti. Figuriamoci se così comprendono cosa significhi nella loro vita essere cittadini europei. E allora ogni anno mi cimento in racconti di vita reale nell’Unione per vedere i loro occhi interessati e sentire pulsare la voglia di provarci di persona.

Certamente l’Unione Europea è tutta la sua storia, il suo cammino e le sue istituzioni. Ma che cosa spinge a sperimentare questa dimensione? Capire il valore dell’apertura all’Altro e all’Altrove. E lo si capisce se qualcuno te lo trasmette come vissuto sulla sua pelle. Casa Erasmus è un diario di cittadinanza europea, di opportunità, di condivisioni. Nessuna spiegazione astrusa, ma quotidianità.

Giusy Rossi parla con il lettore da pari a pari e lo immerge nello spirito dell’Unione Europea con il suo entusiasmo e il suo credo. Leggere in classe la narrazione della partecipazione a uno dei tanti progetti, della vita in una città europea, delle amicizie e dell’ospitalità internazionale passa empaticamente l’idea di che cosa voglia dire essere la Generazione Erasmus.

Non sono solo ricordi. Sono valori. Perché il locale e il globale sono vasi comunicanti, la sostenibilità e la responsabilità sono necessità condivise, i modelli di vita da Nord a Sud sono diversità complementari. La Generazione Erasmus sa comunicare, sa viaggiare, sa costruire futuro. E l’Unione Europea diventa uno spazio in cui essere cittadini significa essere persone ricettive e propositive. Significa crescere e avere degli obiettivi personali e comunitari.

E’ un diario, non aspettatevi un trattato. E proprio per la sua freschezza e profonda leggerezza parla il linguaggio dei ragazzi. Più di qualsiasi manuale scolastico. Da leggere e da usare in classe.