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da luoghi lontani

Non è facile recensire una raccolta di racconti, e meno ancora lo è se tale raccolta comprende scritti di autori diversi. Da luoghi lontani, di Giovanni Agnoloni, Carlo Cuppini e Sandra Salvato (Arkadia, 2022) tuttavia è un libro che ha una forte unità, data intanto dalla struttura rigorosamente geometrica: nove racconti in tutto, tre per ciascuno degli autori, divisi in tre sezioni, Memoria, Sogno, Spazi cosmici. Un altro elemento di unitarietà è dato dall’eccezionale livello letterario: ciascuno dei tre autori, nella diversità degli stili, possiede una linguaggio di elevatissima qualità.

Di che cosa parla questa antologia? Nell’impossibilità, e inopportunità, di riassumere i nove racconti, possiamo seguire il filo conduttore con l’aiuto dei nomi attribuiti alle tre sezioni. Memoria: un termine che mi è caro, forse perché anche per me la scrittura è memoria. Memoria di avvenimenti personali, come nei ricordi di Cuppini e Agnoloni; memoria degli eventi storici, come in Niente da dichiarare, di Sandra Salvato.

La memoria è presupposto essenziale per la costruzione del proprio percorso di vita e per quello, accidentato, della Storia: ma la progettualità non basta, il Sogno è fondamentale, una componente irrinunciabile, ed ecco i testi che compongono la seconda sezione, onirici e surreali. Infine, i tre si proiettano verso gli Spazi cosmici, che possono essere effettivamente gli spazi siderali, da affrontare a bordo di regolare navicella, ma anche gli abissi del proprio animo.

Devo dire quale racconto ho preferito per ogni autore? Indubbiamente Niente da dichiarare, per quanto riguarda Sandra Salvato; lo straordinario Il carico, di Carlo Cuppini, e per quanto riguarda Giovanni Agnoloni il suggestivo Il sole residuo.

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