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Izzi e un Requiem che sprona alla Vita

La copertina

Quasi una Missa pro defunctis in 34 canti e due appendici la prima raccolta di versi di Alessandro Izzi, pubblicata da Giovane Holden ed intitolata Requiem dal buio e dal frastuono.

Un’opera delicata e complessa al tempo stesso che cattura e induce a riflettere. Non una tradizionale “preghiera per i morti”, bensì una silloge che parla ai vivi della vita, che parte cioè da un lutto ma per indicare un percorso di risalita, di ritorno alla luce.

Sicuramente una celebrazione laica che si nutre di speranza, di umanità, di solidarietà e condivisione del soffrire. L’Amen, infatti, non diventa il modo consueto di chiudere un cerchio, ma apre a nuove ed infinite possibilità.

Una riscoperta della fraternità, dell’Altro come ricchezza, del coraggio di guardare dentro sè e intorno a sè, con la profondità di un’autentica “esperienza spirituale buddhista” come ricorda nella Postfazione il prof. Pasquale Gionta.

Molto significativa la dedica iniziale al lettore che – spiega Izzi- “con me scrive queste pagine”, ovvero arricchisce di variabili e di possibilità reali o oniriche il testo.

Alessandro Izzi, codirettore di Close-up di Roma, è autore di teatro, narrativa e saggistica. Sue opere sono state messe in scena e numerosi i premi ricevuti, sia a livello nazionale che internazionale.

Questa opera prima in versi, del resto, è stata vincitrice dell’edizione 2020 del Premio Letterario Nazionale Bukowski, per la poesia inedita, quasi a consacrare la bravura dell’autore anche nel campo dell’Ars Poetica, così come in quelli della prosa e del teatro già ampiamente sperimentati con successo.

Alessandro Izzi, Requiem dal buio e dal frastuono. Poesie, Giovane Holden

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