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Fifty-Fifty e i tanti modi amarsi e detestarsi

Ezio Sinigaglia è uno degli scrittori più versatili e originali nel panorama italiano, ed è stato a lungo tenuto in disparte da un sistema editoriale che non sa più riconoscere gli autentici talenti. La pubblicazione di Eclissi con Nutrimenti nel 2016 è stata l’occasione per riscoprirlo: dopodiché il merito va tutto alla coraggiosa TerraRossa che ha ristampato nel 2019 Il pantarèi, un autentico capolavoro già uscito nel lontano 1985, cui sono seguiti la deliziosa novella similboccaccesca L’imitazion del vero e, recentissimamente, Fifty-fifty, il cui sottotitolo, Warum e le avventure conerotiche, mi aveva per un momento lasciata sconcertata. Che tipo di erotismo sarà mai, il conerotismo? Quali pratiche si celeranno dietro quell’aggettivo così intrigante? Diavolo di un Sinigaglia!

 In realtà, come ho scoperto leggendo il romanzo, si tratta di avventure non proprio erotiche che hanno luogo sulla riviera del Conero, nelle Marche, dove i due protagonisti trascorrono qualche giorno di vacanza. Ma il neologismo è di per sé spia della qualità, per me, più affascinante della scrittura di Sinigaglia: la sua straordinaria creatività, la fantasia, il divertimento di inventare parole, nomi e soprannomi, linguaggi segreti e pastiche linguistici che ti lasciano a bocca aperta. All’inizio del libro c’è l’elenco dei nomi, nomignoli e soprannomi dei personaggi, e già qui non c’è che l’imbarazzo della scelta. Partiamo dal protagonista assoluto, un bel giovanotto di nome Stefano. Oltre alle numerose storpiature del suo nome di battesimo (Fefano, Phephen etc) è stato insignito dal suo amico del cuore del curioso nomignolo di che dà il titolo al romanzo: Fifty-fifty, perché è uno che sta sempre a metà strada tra scelte diverse, la principale essendo quella di corrispondere o meno l’amore che l’amico Aram prova per lui.  Da Fifty-fifty discende poi un ulteriore Fifì, che però il giovane giustamente aborre.

L’elenco dei personaggi principali “con i loro nomi e soprannomi” occupa tre pagine, con grande divertimento del lettore. Ma veniamo a Fifì e al suo amico Aram. Che genere di legame è quello che intercorre tra loro? Sono amici, fidanzati, amanti? Aram ama Fifì ed è certo che anche Fifì ami lui, ma tra loro il sesso è interdetto, anche se l’intimità fisica trova altri modi per insinuarsi nella loro relazione: amicizia amorosa? Amore platonico, spirituale? Sublimazione?

I due si trovano ospiti di un amico facoltoso nella sua villa in Versilia, insieme a una nutrita compagnia alquanto eterogenea all’interno della quale le relazioni, presenti e passate, tra i vari soggetti si rivelano piuttosto intricate. Ma, a giustificare il sottotitolo, nei ricordi di Aram torna frequentemente il ricordo di quella vacanza al Conero, loro due soli in una tendina sopra una roccia a picco sul mare, a dormire abbracciati ma in regime di rigida astinenza, a scambiarsi confidenze e ammirare le stelle.

Sono presenti o ricordati inoltre: un musicista e la sua tirchia moglie, una coppia simbiotica, una cagnetta, una bambina che non sa dire la erre, una ex moglie e tanti altri personaggi cui la fantasia di Sinigaglia dà vita per farci divertire immensamente e anche per mostrarci che nella vita, nel mondo, siamo in tanti, tutti diversi, che esistono tanti modi di amarsi o di detestarsi o di non amarsi più… e questa è davvero una grande lezione.

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2 commenti su “Fifty-Fifty e i tanti modi amarsi e detestarsi”

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