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Breakfast on tour, colazione come da Tiffany

Se io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany, comprerei i mobili e darei al gatto un nome!

E’ una bellissima giornata d’inverno ed io cammino verso il centro di Firenze diretta ad un appuntamento in Borgo dei Greci. Parcheggio un po’ lontano e mi incammino a passo svelto. Imbocco una strada che non faccio mai, è via Tripoli, la parallela al Lungarno che porta alla Biblioteca Nazionale. La strada è tranquilla e mi guardo curiosa in giro. Sulla destra spunta inaspettata la vetrina delle Edizioni Clichy – ah già avevo letto che si erano trasferiti, ma non c’ero mai stata.

Vedo subito al centro dell’espositore Breakfast on Tour – A colazione nessuno è straniero di Giacomo Alberto Vieri, bella copertina, sottotitolo allettante e mi viene voglia di comprarlo, ma non ho tempo. Tiro diritto e vado al mio appuntamento a cui segue un breve e piacevole rendez-vous con una persona che mi incuriosisce e che più volte nei giorni si è preoccupata che facessi colazione in pace; di solito affronto questo momento della giornata con una discreta dose di disattenzione e superficialità, con una parte di me ancora aggrappata alle lenzuola e l’altra protesa in avanti e spaventata dalla giornata da affrontare. In effetti, le volte che ci siamo visti a colazione ci sono stati degli scambi interessanti… Da approfondire questa cosa; devo prendere il libro.

Dopo i saluti mi dirigo subito verso la casa editrice e punto vendita – molto carino come hanno sistemato i locali – e trovo anche il direttore che mi accoglie, mi dice che il libro che mi piace è appena uscito e me ne parla tanto quanto basta da farmi capire che probabilmente è nelle mie corde.

Confermo, direttore. Eccome se confermo! Breakfast on Tour è davvero un libro gradevole e scritto bene. Le pagine scivolano via che è un piacere e il pomeriggio non riesco a staccare gli occhi dal libro e lo finisco; praticamente l’ho divorato e mi è venuta anche fame. Ci sono molti degli ingredienti che mi interessano e uno fra tutti è l’incontro con l’altro, soprattutto se è un altro che ha una storia molto diversa dalla mia, che mi arricchisce, che mi parla di terre lontane, ma mi parla anche della mia di terra, che poi è la nostra e di come ci si vive da stranieri.

Ci sono tanti brevi racconti, storie diverse di persone che vengono da mondi diversi e che l’autore incontra con il pretesto della colazione – che spesso risulta un brunch/lunch con avanzi con cui saziarsi per giorni viste le porzioni generose-  ma con l’intento della conoscenza e dello scambio senza mai essere invadente. Si respira l’atmosfera, si percepisce lo stare bene, insomma l’impressione è che l’autore sia stato ogni volta a colazione da Tiffany nel senso del piacere, della curiosità non ansiosa, della calma che nasce quando si vive davvero il momento e con il luccichio negli occhi.

Alcune riflessioni mi colpiscono più di altre e mi fanno pensare. Ad esempio quella di Pedro (Brasile) «…la felicità è uno spazio su misura», di Ravi (India) «…mi sono dato delle regole, il giorno che sono partito. Poche, perché non serve darsene troppe quando si è soli in mezzo al mondo» o di Coumba (Senegal) «Io ero una privilegiata, tanti anni fa, e chiudevo gli occhi su tutto. Non me lo perdonerò mai. Adesso rimedio dandomi da fare, cercando di prestare le mani, la voce, il tempo a un principio che è nostro, che va oltre». 

E’ un libro che prende vita nel 2016 sulle pagine online de La Repubblica Firenze e che in stampa troviamo impreziosito dei contributi aggiornati ad oggi – dove sono finiti tutti? Cosa è cambiato nelle loro vite? – e delle belle illustrazioni dei protagonisti di Elisa Puglielli che mi piacciono molto e che rendono più facile per me seguire la loro storia. Le ricette della colazione di ogni incontro poi sono un valore aggiunto non indifferente. Magari ne userò qualcuna per farmi una colazione in pace, possibilmente in buona compagnia e rendere lo scambio ancora più interessante. Chissà… 

Da leggere: Giacomo Alberto Vieri, Breakfast on Tour. A Colazione nessuno è straniero, di Edizioni Clichy.

Soundtrack: Audrey Hepburn, Moon river (da Breakfast at Tiffany’s).

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